I succhi di frutta

INDUSTRIE MONTALI SRLSTRADA PER AIOLA 5/G
42027 MONTECCHIO EMILIA (RE)
P.IVA 00751660358 0522/863186
 0522/863181
ind.montali@tin.it
www.industrie-montali.itLista Prodotti:
CONCENTRATO DI POMODOROCat Merceologiche:
LAVORAZIONE E CONSERVAZIONE DI FRUTTA E ORTAGGI NCA
http://www.marcido.com/Sezione%20cibi/succhi.htm
I succhi di frutta
Con il nome di succo di frutta, secondo la legge italiana, si indica il prodotto ottenuto dai frutti con procedimento meccanico, che ha colore, aroma e gusto caratteristici dei frutti di provenienza. Dopo la spremitura, i succhi di frutta possono essere sottoposti a filtrazione: ecco perché in commercio si possono trovare succhi torbidi come quello di arancia, in quanto ottenuti per sola spremitura, oppure limpidi come quelli sottoposti a filtrazione oppure trattati con chiarificanti. Tutti i succhi di frutta in commercio, confezionati in bottiglie, in cartoni plastificati o in lattine, vengono sottoposti a processo di pastorizzazione, trattamento indispensabile per la loro conservazione, ma che provoca una lieve riduzione del v alore nutrizionale del succo stesso, soprattutto a carico del contenuto vitaminico. Il consumo di succhi di frutta è in netta ascesa in Italia: 331 milioni di litri consumati solo nell’anno 2000, il 15,6 per cento in più rispetto all’anno precedente (fonte Information Resources-Food).
Si distinguono quattro categorie di succhi di frutta:Succhi ottenuti per spremitura
Direttamente spremuti dalla frutta fresca, sono i succhi di frutta, con o senza aggiunta di zucchero. Le “bibite alla frutta”, invece non contengono più del 12% di succo puro e sono perciò molto più povere in vitamine e sali minerali. Bevendo un bel succo di frutta dai al tuo organismo acqua, sali minerali e zuccheri semplici, che vengono subito trasformati in energia. E’ quindi la bevanda ideale, dopo una attività sportiva, per reintegrare ciò che hai perso sudando, molto meglio delle bibite gassate!
Succhi di frutta concentrati
Sono ottenuti dal succo di frutta mediante l’eliminazione fisica di una parte dell’acqua di costituzio ne. La concentrazione deve essere di almeno il 50 per cento.
Succhi di frutta disidratati
Sono il prodotto in polvere ottenuto dal succo di frutta mediante procedimento di disidratazione.
Nettare di frutta
Sono bevande costituite per il 30 – 50 per cento (a seconda del frutto) da succo o polpa di frutta, addizionati con zucchero e acido ascorbico e diluiti con acqua minerale. Rispetto ai succhi, hanno un maggiore contenuto di zucchero, ma anche un minore contenuto di vitamine e minerali. Non possono contenere più del 20 per cento di zucchero contro i 100 g/litro degli altri tipi.Per i succhi di limone la soglia è elevata a 200 g/litro mentre è vietata l’aggiunta di zucchero nei succhi di mele. Le “bibite alla frutta”, invece non contengono più del 12 per cento di succo puro e sono quindi molto più povere di vitamine e di sali minerali. Sebbene sia molto difficile controllare la provenienza della frutta utilizzata per la produzione dei succhi, è bene tenere presente che spesso la coltivazione estensiva che le industrie impiantano nei paesi del terzo mondo o nelle zone limitrofe all’Amazzonia, può causare localmente danni ambientali.I succhi che contengono sciroppi di amido, tendono a modificare la percezione del gusto dei bambini, aumentandone sempre di più il desiderio smodato di sapori dolci.
Gli additivi alimentari consentiti dalla legge nei succhi di frutta:: A livello legale i succhi di frutta devono avere particolari valori di sostanze e non devono superare dei limiti stabiliti per altre, gli additivi coloranti sono sostanze che i succhi di frutta non possono contenere, per quanto riguarda invece quelli alimentari vi sono delle dosi da rispettare:
– E 296 Acido Malico fino a 3 g/litro
– E 330 Acido Citrico fino a 5 g/litro
– E 270 Acido Lattico fino a 5 g/litro
– E 170 Carbonati di Calcio quanto basta
– E 300 Acido Ascorbico quanto basta.
– E 336 Tartrati di potassio quanto basta
Non sono poi riportati, in quanto elementi in quantità bassa, sulle etichette le seguenti sostanze:
– Le sostanze utilizzate per la ricostituzione di un succo di frutta ottenuto da succo di frutta concentrato e di una purea di frutta ottenuta da purea di frutta concentrata.
– Gli aromi aggiunti al succo di frutta concentrato e al succo di frutta disidratato.
L’anidride solforosa (E 220) in quantità non superiore a 10 mg per litro.
– I chiarificanti eventualmente utilizzati per rendere limpido il succo di frutta.

Riferimento di legge
D.P.R. 18.5.1982 n° 489; D.M. 7.5.1992 n° 399; D.M. 26.02.1996 n.209Legge:
I succhi di frutta, qualora destinati al consumatore finale devono riportare sugli imballaggi, recipienti o etichette in caratteri ben visibili, chiaramente leggibili ed indelebili, le seguenti indicazioni conformemente alle modalità previste dalle norme in materia di etichettatura dei prodotti alimentari:
a) la denominazione loro riservata. Tuttavia:
– per i prodotti provenienti da due o più specie di frutti, tranne nel caso dell’impiego del succo di limone (si veda D.P.R. 18.5.1982, art. 8 comma 1 lettera e), la denominazione è seguita o la parola “frutti” è sostituita in tale denominazione dalla enumerazione dei frutti utilizzati in ordine decrescente di quantità presente;
– per il succo di f rutta disidratato, la dicitura “disidratato” può essere seguita dalla indicazione del procedimento di disidratazione utilizzato;
b) la menzione “a base di … concentrato” per i succhi ed i nettari di frutta ottenuti totalmente o parzialmente a partire da un prodotto con centrato completata dall’indicazione del prodotto concentrato utilizzato. Tale menzione dev’essere scritta accanto alla denominazione, bene evidenziata rispetto a questa e ad ogni altro contesto;
c) per i nettari di frutta l’indicazione del tenore minimo effettivo di succo di frutta e/o purea di frutta, mediante la menzione “frutta …% minimo”;
d) l’elenco degli ingredienti ivi compresi gli additivi; tuttavia non sono considerati ingredienti le sostanze utilizzate per la ricostituzione di un succo di frutta ottenuto da succo di frutta concentrato e di una purea di frutta,otenuta da purea di frutta concentrata concentrata, nonché gli aromi aggiunti al succo di frutta concentrato e al succo di frutta disidratato e l’anidride solforosa in quantità non superiore a 10 mg per litro;
e) la quantità nominale espressa in chilogrammi o grammi per i succhi di frutta disidratati e per quelli surgelati; in litri, centilitri o millilitri per gli altri prodotti;
f) per i succhi di frutta concentrati ed i succhi di frutta disidratati la quantità in acqua necessaria per ricostituire il prodotto;
g) il nome o la ragione sociale o il marchio depositato e l’indirizzo o la sede sociale del fabbricante o del confezionatore o di un venditore stabilito nella Comunità economica europea;
h) la sede dello stabilimento di produzione o di confezionamento per i prodotti fabbricati o confezionati in Italia per la vendita nel territorio
nazionale;
i) la menzione “con polpa” per i nettari di frutta ottenuti mediante aggiunta di acqua e zuccheri esclusivamente alla purea di frutta eventualmente concentrata, non designati unicamente dalla menzione “succo e polpa”;
l) la menzione “gassato” quando il tenore di anidride carbonica è superiore a 2 per litro;
m) la me nzione “zuccherato” inclusa nella denominazione per i succhi di frutta con aggiunta di zuccheri. Tale menzione dev’essere riportata con caratteri di dimensioni uguali a quelli della denominazione. La denominazione, inoltre, deve essere seguita dall’indicazione della quantità mas-
sima di zuccheri aggiunti calcolati in sostanza secca ed espressi in grammi per litro: la quantità indicata non deve essere superiore di oltre il 15% alla quantità effettivamente aggiunta;
n) il termine di conservazione.

Pubblicato da Marco Greggio, Agronomo

Se aveste bisogno di maggiori informazioni su me o iniziative che mi vedono coinvolto, potrete trovarle anche su: Curriculum Vitae del dottore Agronomo Marco Greggio; Agroeconomista, Esperto di Filiere Agroalimentari e docente di Analisi Sensoriale; o isola del buon gusto