certificazione dei prodotti biologici

La certificazione dei prodotti biologici
di Do­na­to Fer­ruc­ci

In­tro­du­zio­ne

Il me­to­do bio­lo­g­i­co è una cer­ti­fi­ca­zio­ne di pro­dot­to re­go­la­men­ta­ta e rien­tra nella ca­te­go­ria dei segni di qua­li­tà le­ga­le a va­len­za am­bien­ta­le. Fon­da­ta sulla base di atti le­gi­sla­ti­vi e ga­ran­ti­ta dalla vi­gi­lan­za delle isti­tu­zio­ni, il ful­cro nor­ma­ti­vo è rap­pre­sen­ta­to dai Regg. (CE) 834/2007 e 889/2008 che de­fi­ni­sco­no le re­go­le del pro­ces­so. La co­mu­ni­ca­zio­ne del ter­mi­ne e del segno cor­re­la­to, può es­se­re ef­fet­tua­ta solo se il pro­dot­to ha ri­spet­ta­to le mo­da­li­tà di col­ti­va­zio­ne, al­le­va­men­to, ma­ni­po­la­zio­ne, tra­sfor­ma­zio­ne e com­mer­cia­liz­za­zio­ne, lungo tutto il pro­ces­so pro­dut­ti­vo fino al con­su­ma­to­re fi­na­le. E’ di fatto una cer­ti­fi­ca­zio­ne di fi­lie­ra con ga­ran­zia di so­ste­ni­bi­li­tà am­bien­ta­le, qua­li­tà del pro­dot­to e, in virtù delle re­cen­ti di­spo­si­zio­ni, ori­gi­ne delle ma­te­rie prime.
Nel­l’a­de­sio­ne al si­ste­ma di cer­ti­fi­ca­zio­ne l’a­zien­da può trar­re un si­cu­ro van­tag­gio gra­zie alla no­to­rie­tà del mar­chio e dei va­lo­ri as­so­cia­ti dal con­su­ma­to­re, pro­mos­si e ga­ran­ti­ti dalle au­to­ri­tà pub­bli­che.

Clas­si­fi­ca­zio­ne

Quel­la dei pro­dot­ti bio­lo­g­i­ci è una cer­ti­fi­ca­zio­ne clas­si­fi­ca­bi­le come:

re­go­la­men­ta­ta,
di parte terza,
di pro­dot­to,
di fi­lie­ra.
Ana­liz­zia­mo i di­ver­si ter­mi­ni che la de­fi­ni­sco­no.

Re­go­la­men­ta­ta

Il pro­dot­to “bio­lo­g­i­co” è de­fi­ni­to a li­vel­lo le­gi­sla­ti­vo. Sia dal punto di vista ope­ra­ti­vo, at­tra­ver­so la spe­ci­fi­ca delle tec­ni­che pro­dut­ti­ve da adot­ta­re, che della co­mu­ni­ca­zio­ne, per di­sci­pli­na delle mo­da­li­tà di uti­liz­zo del segno di­stin­ti­vo e del ter­mi­ne stes­so.
Nel si­ste­ma re­la­ti­vo ai pro­dot­ti bio­lo­g­i­ci l’a­zien­da ha due gradi di li­ber­tà:

può sce­glie­re se ade­ri­re o meno al si­ste­ma;
può sce­glie­re l’Or­ga­ni­smo di Cer­ti­fi­ca­zio­ne.

I due aspet­ti ci­ta­ti sono le uni­che com­po­nen­ti di “vo­lon­ta­rie­tà” del si­ste­ma; una volta ade­ri­to, l’a­zien­da ri­spon­de a re­go­le co­gen­ti. Ne con­se­gue che le pro­prie­tà di se­gui­to espo­ste sono de­fi­ni­te per legge.

Di parte terza

La di­chia­ra­zio­ne può es­se­re resa solo da un Or­ga­ni­smo ac­cre­di­ta­to ed au­to­riz­za­to a svol­ge­re at­ti­vi­tà di con­trol­lo e cer­ti­fi­ca­zio­ne per lo spe­ci­fi­co set­to­re. L’au­to­riz­za­zio­ne è con­ces­sa dal Mi­ni­ste­ro delle Po­li­ti­che Agri­co­le Ali­men­ta­ri e Fo­re­sta­li, l’ac­cre­di­ta­men­to da un ente ga­ran­te, “Ac­cre­dia” per l’I­ta­lia. En­tram­bi sono chia­ma­ti a mo­ni­to­ra­re e vi­gi­la­re sulle at­ti­vi­tà degli or­ga­ni­smi di cer­ti­fi­ca­zio­ne, allo scopo di ga­ran­ti­re il ri­spet­to delle re­go­le. L’Or­ga­ni­smo deve es­se­re estra­neo al si­ste­ma pro­dut­ti­vo azien­da­le ed avere ca­rat­te­ri­sti­che di in­di­pen­den­za, im­par­zia­li­tà e com­pe­ten­za, un “pro­fes­sio­ni­sta della di­chia­ra­zio­ne”. Le re­go­le sono de­fi­ni­te sia da stan­dard spe­ci­fi­ci (ISO 17065:2012 e 17021:2006) che da norme le­gi­sla­ti­ve.

Di pro­dot­to

E’ una cer­ti­fi­ca­zio­ne che, anche se me­dian­te va­li­da­zio­ne del pro­ces­so, si ri­fe­ri­sce però al pro­dot­to rea­liz­za­to. L’o­biet­ti­vo pri­ma­rio di que­sto si­ste­ma pro­dut­ti­vo è quel­lo di ga­ran­ti­re un ap­proc­cio ri­spet­to­so del­l’am­bien­te, tale è il fine chia­ra­men­te iden­ti­fi­ca­to nel re­go­la­men­to ed il con­te­nu­to im­ma­te­ria­le ca­rat­te­riz­zan­te. Il pro­dot­to è il ri­sul­ta­to del­l’ap­proc­cio ba­sa­to sulla so­ste­ni­bi­li­tà am­bien­ta­le. Inol­tre, il fatto che que­sto sia privo di re­si­dui di fi­to­far­ma­ci è solo una con­se­guen­za coe­ren­te con il me­to­do. Per me­glio chia­ri­re, un pro­dot­to non è bio­lo­g­i­co per­ché non ha re­si­dui ma per­ché è stato rea­liz­za­to con un par­ti­co­la­re me­to­do pro­dut­ti­vo. L’as­sen­za di re­si­dui è “solo” una con­se­guen­za della va­len­za am­bien­tal” del mo­del­lo pro­dut­ti­vo.

Di fi­lie­ra

Tutte le fasi della pro­du­zio­ne e della com­mer­cia­liz­za­zio­ne de­vo­no es­se­re go­ver­na­te dal si­ste­ma di con­trol­lo. Ogni ope­ra­to­re coin­vol­to a li­vel­lo di qual­sia­si fase del pro­ces­so (ma­ni­po­la­zio­ne, con­fe­zio­na­men­to, stoc­cag­gio, ecc.) è di­spo­sto che sia og­get­to di con­trol­lo da parte degli Or­ga­ni­smi di cer­ti­fi­ca­zio­ne. Per­tan­to, il si­ste­ma pre­ve­de che ogni ope­ra­to­re con­se­gni al suc­ces­si­vo, lungo la fi­lie­ra, un pro­dot­to qua­li­fi­ca­to come bio­lo­g­i­co. Que­sto lo pren­de­rà in ca­ri­co e si im­pe­gne­rà a ga­ran­ti­re il man­te­ni­men­to del re­qui­si­to ere­di­ta­to. La con­for­mi­tà del pro­dot­to si tra­sfe­ri­sce me­dian­te di­chia­ra­zio­ni do­cu­men­ta­li ed è ve­ri­fi­ca­ta me­dian­te at­ti­vi­tà di con­trol­lo in ter­mi­ni ge­stio­na­li e ana­li­ti­ci. Sono ele­men­ti trac­cia­ti la con­for­mi­tà al me­to­do e l’o­ri­gi­ne delle ma­te­rie im­pie­ga­te.

Il campo di ap­pli­ca­zio­ne

In base a quan­to pre­vi­sto dal­l’art. 1, comma 2, del Reg. 834/2007, il me­to­do si ap­pli­ca ai pro­dot­ti pro­ve­nien­ti dal­l’a­gri­col­tu­ra, nel senso più este­so del ter­mi­ne, e de­sti­na­ti al mer­ca­to. In­clu­de quin­di pro­dot­ti agri­co­li di ori­gi­ne ve­ge­ta­le e ani­ma­le (in­clu­sa l’ac­qua­col­tu­ra), tra­sfor­ma­ti o tal quale. Si ap­pli­ca anche ai lie­vi­ti se uti­liz­za­ti come ali­men­ti e ad al­cu­ne ti­po­lo­gie di “mezzi tec­ni­ci” agri­co­li: ma­te­ria­le di pro­pa­ga­zio­ne e man­gi­mi. Que­st’ul­ti­mo aspet­to le­ga­to ala ne­ces­si­tà di avere in­pu­ts coe­ren­ti con il si­ste­ma.
Ne ri­sul­ta per­tan­to che ciò che ri­ca­de nel campo di ap­pli­ca­zio­ne si può av­va­le­re del ter­mi­ne “bio­lo­g­i­co” in ri­fe­ri­men­to al re­go­la­men­to co­mu­ni­ta­rio 834/2007. Que­st’ul­ti­mo aspet­to è co­mu­ni­ca­to me­dian­te l’ap­po­si­zio­ne del segno di­stin­ti­vo:

Marchio europeo del biologico

Il sim­bo­lo non sarà uti­liz­za­bi­le su pro­dot­ti non com­pre­si nel campo di ap­pli­ca­zio­ne, quali ad esem­pio pro­dot­ti co­sme­ti­ci, tes­si­li, edili. Que­sti po­tran­no usare il ter­mi­ne “bio­lo­g­i­co”, che però:

non potrà fare ri­fe­ri­men­to alle in­di­ca­zio­ni Reg. 834/2007;
non potrà av­va­ler­si del segno di­stin­ti­vo;
ri­fe­ri­rà a degli stan­dard con­di­vi­si e non a re­go­le di na­tu­ra le­gi­sla­ti­va;
sarà cer­ti­fi­ca­bi­le, ma solo come scel­ta vo­lon­ta­ria. In ef­fet­ti nes­su­na norma ne im­po­ne l’as­sog­get­ta­men­to al si­ste­ma di cer­ti­fi­ca­zio­ne;
dovrà ri­spet­ta­re i prin­ci­pi ge­ne­ra­li della cer­ti­fi­ca­zio­ne di pro­dot­to (re­qui­si­ti og­get­ti­vi, mi­su­ra­bi­li e qua­li­fi­can­ti).
Non è as­so­lu­ta­men­te cor­ret­to ap­pli­ca­re in ma­nie­ra pe­dis­se­qua le mo­da­li­tà ope­ra­ti­ve di ge­stio­ne dei pro­dot­ti bio­lo­g­i­ci che go­ver­na­no il set­to­re agroa­li­men­ta­re a qual­sia­si altra ca­te­go­ria di pro­dot­ti. Il re­go­la­men­to 834/2007 resta co­mun­que un punto di ri­fe­ri­men­to per l’ap­pli­ca­zio­ne della me­to­do­lo­gia ma è da evi­ta­re ogni forma non ra­gio­na­ta o in­con­sa­pe­vo­le di tra­sla­zio­ne.

Altro ele­men­to di cri­ti­ci­tà è rap­pre­sen­ta­to da quali sono gli ope­ra­to­ri te­nu­ti ad as­sog­get­tar­si al con­trol­lo. Il re­go­la­men­to 834/2007 al­l’art. 1, comma tre (campo di ap­pli­ca­zio­ne) ed al­l’art. 28 (ade­sio­ne al si­ste­ma di con­trol­lo), di fatto im­po­ne l’o­ne­re del con­trol­lo a tutti gli ope­ra­to­ri che in qual­sia­si ma­nie­ra ge­sti­sco­no pro­dot­ti bio­lo­g­i­ci. Par­ten­do dalla pro­du­zio­ne, at­tra­ver­so la tra­sfor­ma­zio­ne, le la­vo­ra­zio­ni per conto e/o a mar­chio di terzi, fino alla pura com­mer­cia­liz­za­zio­ne senza alcun con­tat­to con il pro­dot­to che è og­get­to di tran­sa­zio­ne.
Ri­man­go­no esclu­si dal campo di ap­pli­ca­zio­ne e quin­di dal con­trol­lo:

gli ope­ra­to­ri che ef­fet­tua­no ven­di­ta di pro­dot­ti pre­con­fe­zio­na­ti de­sti­na­ti al con­su­ma­to­re fi­na­le senza alcun in­ter­ven­to di ma­ni­po­la­zio­ne e che li im­ma­gaz­zi­na­no sono in con­nes­sio­ne al punto ven­di­ta spe­ci­fi­co. (DM 18354, art. 9 punto 2.4 e nota mi­ni­ste­ria­le 14017 del 20/06/2012);
le at­ti­vi­tà di ri­sto­ra­zio­ne col­let­ti­va (Reg. 834/2007, art. 1.3)
En­tram­be le ca­si­sti­che pos­so­no però cer­ti­fi­car­si vo­lon­ta­ria­men­te (non de­vo­no ma pos­so­no).

L’ob­bli­ga­to­rie­tà del con­trol­lo è quin­di este­sa al­l’in­te­ro si­ste­ma pro­dut­ti­vo e di­stri­bu­ti­vo, la­scian­do po­chis­si­mi spazi li­be­ri per la ge­stio­ne dei pro­dot­ti e la co­mu­ni­ca­zio­ne dei va­lo­ri as­so­cia­ti.

Con­clu­sio­ni

La cer­ti­fi­ca­zio­ne delle pro­du­zio­ni bio­lo­g­i­che è un campo da gioco af­fa­sci­nan­te e com­ples­so. Spes­so banco di prova per vere e pro­prie spe­ri­men­ta­zio­ni nor­ma­ti­ve ine­ren­ti i pro­dot­ti ali­men­ta­ri. Ne sono esem­pio la rin­trac­cia­bi­li­tà di fi­lie­ra già in­tro­dot­ta con il pre­ce­den­te re­go­la­men­to ma anche l’at­tua­le raf­for­za­men­to del con­cet­to di va­lu­ta­zio­ne del ri­schio al fine di ga­ran­ti­re la con­for­mi­tà dei pro­dot­ti. E’ un set­to­re che me­ri­ta la piena con­si­de­ra­zio­ne da parte dei tec­ni­ci e degli ope­ra­to­ri, al fine di ga­ran­ti­re il go­ver­no del si­ste­ma, la co­no­scen­za delle re­go­le, la se­re­ni­tà nel­l’ap­pli­ca­zio­ne del me­to­do.

Ri­fe­ri­men­ti Bi­blio­gra­fi­ci e nor­ma­ti­vi:

– Re­go­la­men­to (CE) n. 834/2007, re­la­ti­vo alla pro­du­zio­ne bio­lo­g­i­ca e al­l’e­ti­chet­ta­tu­ra dei pro­dot­ti bio­lo­g­i­ci e che abro­ga il re­go­la­men­to (CEE) n. 2092/91

Re­go­la­men­to CE n. 889/2008, re­can­te mo­da­li­tà di ap­pli­ca­zio­ne del re­go­la­men­to (CE) n. 834/2007 del Con­si­glio re­la­ti­vo alla pro­du­zio­ne bio­lo­g­i­ca e al­l’e­ti­chet­ta­tu­ra dei pro­dot­ti bio­lo­g­i­ci, per quan­to ri­guar­da la pro­du­zio­ne bio­lo­g­i­ca, l’e­ti­chet­ta­tu­ra e i con­trol­li.
Do­na­to Fer­ruc­ci, Dot­to­re agro­no­mo li­be­ro pro­fes­sio­ni­sta, ri­ve­ste at­tual­men­te l’in­ca­ri­co di Re­spon­sa­bi­le di Bioa­gr­i­cert Lazio e di Cul­to­re della ma­te­ria pres­so la cat­te­dra di Ge­stio­ne e Co­mu­ni­ca­zio­ne d’Im­pre­sa” – Fa­col­tà di Scien­ze della Co­mu­ni­ca­zio­ne, Uni­ver­si­tà degli Studi della Tu­scia. E-mail: do­na­to­fer­ruc­ci@​alice.​it

http://www.rivistadiagraria.org/articoli/anno-2015/la-certificazione-dei-prodotti-biologici/

Pubblicato da Marco Greggio, Agronomo

Se aveste bisogno di maggiori informazioni su me o iniziative che mi vedono coinvolto, potrete trovarle anche su: Curriculum Vitae del dottore Agronomo Marco Greggio; Agroeconomista, Esperto di Filiere Agroalimentari e docente di Analisi Sensoriale; o isola del buon gusto